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La fusione a cera persa è un procedimento per la realizzazione di statue in bronzo usato fin dall’antichità. Esistono due tecniche: il metodo diretto in cui si crea un modello di cera e lo si utilizza per fare uno stampo in argilla, riscaldando si fa poi uscire la cera dallo stampo, e al suo posto si cola del bronzo fuso.

Si ottiene così un modello identico a quello in cera. Con il metodo indiretto invece la statua finale sarà vuota all’interno, ed il modello in cera è realizzato sullo stampo di un primo modello in creta.

 

Il primo passo dell’artista è quello di creare un modello in creta della statua, sul quale sarà realizzato uno stampo al negativo in silicone, che tradizionalmente era in gesso. Dopo che il silicone si è indurito la creta viene rimossa e lo stampo viene rivestito di una particolare cera liquida a pennello.

 

La cera, una volta solidificata, riproduce il modello originale e su di essa si lavora per definire con precisione tutti i dettagli che si vorranno riprodotti nella scultura finale. A questo punto al modello in cera vengono aggiunti tubi e sostegni che servono da canali di fusione o sfiatatoi per consentire al bronzo fuso di scorrere e ai gas di fuoriuscire. Lo spessore della cera determinerà lo spessore del bronzo nel modello finale, poiché, una volta avvenuta la fusione del bronzo, la cera si scioglierà, sarà quindi persa e sostituita dal bronzo.

 

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Il bronzo è una lega metallica composta da circa il 90% di rame e dal restante 10% di stagno, a seconda delle esatte proporzioni tra i due metalli il punto di fusione si aggira tra gli 880° e i 1020° gradi centigradi. Il bronzo fuso viene gettato nello stampo di fusione capovolto che, una volta raffreddato, viene aperto rivelando la figura in bronzo.

 

 

A questo punto la scultura in bronzo deve essere sottoposta ad un processo, anch’esso lungo e impegnativo, di ripulitura, rifinitura e lucidatura della superficie. I canali di fusione, anch’essi in bronzo, devono essere eliminati e tutte le parti della scultura ulteriormente rifinite.

E’ in questa ulteriore fase che altri elementi, fusi separatamente, possono essere saldati al corpo principale dell’opera. Differenti processi e sostanze chimiche sono utilizzati dall’artista per conferire al bronzo le diverse colorazioni del verde-azzurro, mentre la lucidazione riguarda le parti che assumeranno la colorazione dorata.
Il processo di patina in condizioni di esposizione agli agenti atmosferici riguarderebbe l’ossidazione del bronzo.